Mi merito la felicità perché…

Mi merito la felicità perché ho cercato, e sto cercando, di essere una persona dignitosa, perché non ho preso nessuna tessera politica per avere qualcosa in cambio, perché non ho mai votato Silviontolo. Me la merito perché sono scesa nelle piazze, perché ho scritto striscioni, perché ho inventato slogan che altri, senza la mia timidezza, hanno urlato in un megafono, perché sono sempre andata a votare.

Mi merito la felicità perché ho intenzione di conquistarmela, ovunque sia, perché forse l’ho trovata in un abbraccio sotto le stelle, nello sguardo di mio cugino, nella dolcezza di un bacio, nella bellezza di un sogno, nella luce di un’idea, tra le pagine di un libro.

Me la merito perché ho smesso di andare avanti per inerzia, verso lidi dove gli altri avrebbero voluto che io sbarcassi, perché ho tirato il fiato contro tutto e tutti quando sentivo di non avere i polmoni per arrivare alla meta. Adesso so che quando ripartirò lo farò perché sarò io a volerlo.

Me la merito perché non ho staccato il cervello per avere un gruppo. Me la merito perché non mi sono fatta le canne quando me le hanno offerte, me la merito perché lo scopo dei miei sabati non è mai stato ubriacarmi ogni volta di più. Me la merito perché ho vent’anni e non mi piacciono le discoteche. Me la merito perché a scuola dicevano che ero la nonna della classe, me la merito perché ho vent’anni e so fare l’uncinetto. Me la merito perché ho studiato per passione, perché ho passato matematica anche alla maturità alla faccia del commissario esterno, perché non sperpero i miei soldi in borsette stracostose.

Me la merito perché non guardo il Grande Fratello e nemmeno Uomini e Donne, così quando vado dalla parrucchiera e sfoglio “Di Più” non conosco mai nessuno.

Me la merito perché sono semplice, senza troppi trucchi e inganni, con una faccia acqua e sapone e una voglia matta di vedere il mondo insieme all’uomo che amerò. Perché voglio un uomo d’amare, voglio un amore che duri per sempre, come succedeva una volta quando le persone erano più povere, ma più capaci d’amare e di stringere i denti. Voglio una casa in campagna, tre o quattro bambini, qualche cane, qualche gatto.

Me la merito perché faccio dei dolci bellissimi, rispetto agli standard del mio paesino ovvio, e li faccio a chiunque me li chiede, con tutto l’impegno che posso metterci.

Me la merito perché sorrido anche quando davanti allo specchio mi metto il costume e la mia linea non è proprio perfetta…anzi…d’altra parte però non sono mai stata filiforme, tutt’altro, le mie curve me le porto dietro da sempre. E poi, detto tra noi, mi piacciono anche, perciò non mi perdo dietro buoni propositi del tipo “lunedì mi metto a dieta”, ma quando mai?!?! Questa idea non ha mai attraversato la mia testa. Mi piace da morire mangiare e, a dir la verità, in proporzione a quanto mangiucchio, sono anche magra.

Sono un’ottima piccola cuoca, così dicono. Pare perfino, secondo gli altri, che io abbia sbagliato a fare il liceo scientifico. Avrei chiaramente dovuto fare l’alberghiero. E invece no, io ho la testa dura, e se tornassi indietro rifarei di nuovo il liceo, perché in quegli anni mi hanno insegnato a ragionare. A cucinare mi ha insegnato semplicemente mia mamma, con l’appoggio di Antonella Clerici.

Me la merito perché piango per un libro, più in generale piango ogni volta che mi emoziono.

Mi piace scrivere, mi piace leggere, mi piace restare in silenzio, mi piace quando qualcuno mi spiega i nomi delle costellazioni, mi piace passeggiare.

Mi merito la felicità perché ho intenzione di rimanere un po’ bambina per tutta la vita, perché non scrivo “xkè” o “nn” o cose del genere. All’italiano ci tengo, anche se non ricordo mai se ciliegie si scrive con o senza la i, anche se sbaglio i congiuntivi e faccio frasi corte. A scuola me lo dicevano sempre che scrivevo davvero bei temi, ma che potevo almeno provare a costruire periodi un po’ più lunghi.

Mi piace ridere e mi piace far ridere gli altri quando sono giù di morale. Mi piace giocare con i bambini e anche loro sono pazzi di me. Alcuni bimbetti mi hanno anche chiesto se potevo essere la loro ragazza, ma purtroppo non è vero che l’amore non ha età. Mi piace cantare anche se sono stonata.

Ho un vero talento per passare il mio tempo a leggere dondolandomi sull’amaca.

Mi merito la felicità perché non mi arrabbio quando mi fanno gli scherzi, semmai ricambio, me la merito perché è quasi l’una di notte e sto ancora qui a chiedermi che cosa c’è di speciale in me. A dir la verità non lo so. Scrivere questo lungo elenco è stata una faticaccia, io penso semplicemente di essere una come tanti altri, in fondo, che si attanaglia la mente con due milioni di dubbi che alla fine non sa mai strigare.

Me la merito la felicità perché sono una persona normale ed ogni persona normale pensa di meritarsela, la felicità.

p.s. detto tra noi, questo post così “presuntuoso” non è da me, però la mia autostima sicuramente è cresciuta!…

Adesso mi ritiro nel mio lettino, ah…se me lo fossi dimenticata ho uno straordinario talento anche per dormire!

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